Il Friuli nell'800

Il Friuli si vede assegnato da Napoleone all'Austria, quindi al Regno Italico. La caduta di Napoleone favorisce il ritorno degli Austriaci che amministreranno il Friuli con efficiente burocrazia. Nel 1848 anche il Friuli insorge. La resistenza di Osoppo diventa il simbolo di una nuova coscienza nazionale, come ricorda Antonio Faleschini. Nel 1866 la parte centro occidentale dei Friuli si unisce all'Italia in seguito alla seconda guerra d'indipendenza. La prima guerra mondiale unirà all'Italia anche il Friuli orientale. Sul finire dell'Ottocento, tanto in territorio italiano che in territorio austriaco, il Friuli conosce, a causa dell'aumentata popolazione e di una forte crisi economica, una diaspora emigratoria verso i Paesi europei e oltre Oceano.

Nasce in Argentina un secondo Friuli nel settentrione di quel Paese. L'emigrazione continuerà in modo massiccio fino agli anni '20. In seguito si stabilizzerà su livelli più sopportabili fino ai nostri giorni, rivestendo un carattere di temporaneità più che di permanenza definitiva all'Estero. Nell'Ottocento si avvia la costruzione della Ferrovia pontebbana e si favoriscono innovazioni agrarie.