Il Medioevo

Numerosi reperti longobardi ritrovati nella zona tra Porpetto e Gonars fanno pensare a un insediamento militare; sono stati infatti ritrovati punte di lancia e di freccia, spathae, umboni di scudo. Particolarmente interessanti sono la spatha ritrovata a Gonars e un umbone di scudo, cosiddetto “da parata” per la ricchezza delle decorazioni, ritrovato a Porpetto, appartenente forse a un nobile o a un capo militare. Questi reperti potrebbero risalire alla II metà del VII secolo. Dell’VIII secolo è invece probabilmente il sarcofago ritrovato nel 1968 tra Gonars e Fauglis; all’interno c’erano i resti di due scheletri, forse marito e moglie longobardi, e, di particolare interesse, una croce in bronzo che pare corrispondere alla croce di una capsella del tesoro del Duomo di Cividale, tanto da far ritenere che si tratti della sua matrice. Per questo, si ipotizza che l’uomo ritrovato a Gonars fosse un orafo, e che la croce bronzea sia uno strumento della sua arte.

 

I Longobardi portano in Friuli nuovo vigore e nuovi stanziamenti. Così, anche nelle campagne che circondano i tre paesi di Gonars, Fauglis ed Ontagnano viene ripresa l’attività agricola e, con ogni probabilità, anche l’attività artigianale e commerciale.

Come nel resto della Bassa friulana, anche Gonars è sottoposto, dopo la dominazione  longobarda, a quella dei Franchi e infine subisce le invasioni ungare  (899-952). La condizione di arretratezza e di degrado in cui piomba la pianura friulana in seguito alle incursioni ungare è testimoniata da un documento del 1028 attraverso il quale l’imperatore Corrado II concede al Patriarca il governo di queste zone, divenute pressoché inabitate e patria di selve ed incolti.

Il periodo patriarcale inizia sotto l’insegna dell’arretratezza e della desolazione, ma i Patriarchi si impegnano in una vigorosa attività di ripopolamento e recupero economico e sociale in tutti i territori del Friuli ad essi soggetti. Il patriarca Poppo (o Poppone) ricostruisce la basilica di Aquileia che viene inaugurata il 13 luglio 1031. Istituendo il capitolo di Aquileia, gli assegna una parte dei territori della Chiesa aquileiese, elencati in una bolla che porta la data dell’inaugurazione della basilica. È proprio questa bolla il documento più antico in cui vengono citate le ville di Gonars e di Ontagnano, che restano però escluse dalla donazione, probabilmente perché facevano già parte della giurisdizione del castello di Porpeto.

È proprio durante questi secoli, e precisamente tra il X e l’XI, che in concomitanza al progresso sociale ed economico si vanno definendo le comunità rurali locali, comprese quelle facenti oggigiorno parte del comune di Gonars; la popolazione di quest’ultimo doveva aggirarsi attorno ai 200-300 abitanti, mentre un numero inferiore di individui ne abitava con ogni probabilità le odierne frazioni.

Alla fine dell’età patriarcale, negli anni immediatamente precedenti l’arrivo dei veneziani in Friuli (1420), la situazione vedeva gli abitati di Ontagnano e Fauglis posti sotto la giurisdizione dei conti di Castel Porpeto, mentre Gonars dipendeva dalla podestaria di Marano.

Riferimenti bibliografici

Gonars : un comune della Bassa Friulana / Ermanno Dentesano. - [Fauglis ] : a cura del Gruppo culturale ricreativo di Fauglis, [1981?]