Il fascismo

Gli anni venti del Novecento segnano l’avvento e il consolidamento del fascismo, che porterà al famoso discorso tenuto da Mussolini a Udine nel settembre del ’22. Da quell’anno in poi il progressivo accentramento attuato dal partito del duce, che porterà all’affermarsi dello stato totalitario, basato sull’accurata gestione del consenso e della repressione, andrà a sovrapporsi a tutte le spinte autonomistiche di ambito locale, che verranno via via inglobate e schiacciate dal nuovo stato di stampo autarchico e fortemente centralizzato. Dal punto di vista economico nel periodo fascista i piccoli proprietari della pianura friulana, in specie la Bassa, sono costretti dalla povertà a ipotecare le misere terre di loro proprietà, nonché l’emigrazione tornare ad essere, dopo alcuni anni di apparente regresso, un fattore fondamentale della vita economica di tutta la regione. D’altra parte vengono attuate opere di bonifica e realizzate alcune opere pubbliche legate in special modo alla viabilità e ai progetti di sistemazione dei bacini idrografici. Poco fu fatto invece per la promozione dell’industria friulana, che non superò che raramente il livello della piccola azienda, come dimostra ampiamente anche l’artigianato dell’epoca sorto nel territorio di Gonars e nei comuni limitrofi. Un caso a parte è l’intervento diretto dello Stato con i suoi capitali nella realizzazione dello stabilimento di Torviscosa, bacino di raccolta per tutto il secolo di numerosa manodopera proveniente dagli abitati di Gonars, Fauglis e Ontagnano.

L’entrata in guerra dell’Italia mussoliniana fu accolta con preoccupazione da buona parte dell’opinione pubblica. La profonda avversione nei confronti della guerra e del regime fascista si manifestò dopo l’8 settembre 1943 attraverso l’insurrezione partigiana, così forte e significativa in tutto il territorio friulano, e attraverso il generale movimento della Resistenza, sostenuto dal consenso e dalla collaborazione della maggioranza della popolazione. Per quanto riguarda particolarmente l’abitato di Gonars ed il suo territorio, le vicende della seconda guerra mondiale si intersecano in maniera strettissima con la vita della comunità locale per la realizzazione nell’autunno del 1941 da parte del regime fascista di un campo di concentramento, in cui dalla primavera del ’42 furono internati molte migliaia di civili rastrellati nei territori della Jugoslavia occupati dall’esercito italiano.