Chiesa di San Canciano

Fu costruita tra il 1970 e il 1972, su progetto dell’architetto Giacomo Della Mea, sulla stessa area su cui sorgeva in precedenza una chiesa del 1750 circa, demolita nel 1962 perché ormai pericolante.  La planimetria di questa chiesa risponde ai canoni del Concilio Vaticano II, che riconoscono la necessità di un avvicinamento tra Chiesa e fedeli e prevedono, nell’architettura religiosa, uno spostamento dell’altare verso la zona tradizionalmente riservata ai fedeli. Qui, navata e presbiterio si fondono in uno spazio unico. La chiesa ha una forma circolare, un diametro interno di 30,50 m e un’altezza massima di 16 m.  All’interno, elemento caratterizzante sono le due colonne che sorreggono il tetto. Degna di menzione la vetrata posta sopra l’ingresso principale, realizzata da Arrigo Poz con la tecnica della legatura a piombo. Rappresenta la Vergine col Bambino e i due santi Patroni: Canziano e Rocco.

Dal 2001, la chiesa conserva una reliquia del patrono S. Canciano, dono della parrocchia di S. Canzian d’Isonzo. San Canciano è un martire aquileiese. Romano, apparteneva alla gens Cantia, famiglia ricca e potente presente ad Aquileia e nei territori vicini. Secondo la tradizione, nel 303, durante la persecuzione di Diocleziano, i tre fratelli Canzio, Canziano e Canzianilla furono  martirizzati presso San Canzian d’Isonzo, dove infatti sono stati ritrovati i resti della basilica ad essi dedicata. L’intitolazione a questo santo, il cui culto si diffuse rapidamente dopo la sua morte, fa pensare a delle origini  piuttosto antiche per la chiesa di Gonars, anche se le prime notizie di una chiesa di san Canciano a Gonars risalgono solo al XVI secolo.

Si trova a Gonars, in p.zza Giulio Cesare. N. 24 dello stradario